Viaggiare da sole senza giustificarsi
C’è un momento in cui racconti a qualcuno che stai per andare in vacanza da sola.
E puntuale arriva la domanda, con quello sguardo a metà tra la pietà e il sospetto:
“Veramente? Da sola soletta?”
Perché una donna che sceglie le vacanze da sola, nel 2025, ancora genera reazioni.
Non solo da parte di chi hai di fronte, ma anche da chi incrocerai lungo il cammino.
C’è chi ti immagina una triste single abbandonata.
Chi ti giudica una pantera a caccia di avventure.
Chi ti vede come una povera vedova che parte per dimenticare.
E se fosse così?
Se sei single, vedova, divorziata, stanca, arrabbiata.
Se parti a caccia di avventure.
Sono affari tuoi.
Non devi chiedere scusa, non devi giustificarti, non devi spiegare.
Viaggi.
Punto.

Solitaria non significa sola.
C’è ancora molta confusione, e parecchio giudizio, su cosa significhi essere una viaggiatrice solitaria.
Viaggiare da sole non è un atto di sfida, tantomeno una richiesta di attenzione.
È semplicemente una scelta consapevole, una dichiarazione silenziosa di indipendenza.
Una donna che viaggia da sola è una donna che sceglie di dedicare tempo a sé stessa.
Sta facendo spazio.
Si sta ascoltando.
Sta camminando al proprio passo, libera.
Non deve si deve spiegare.
Sta vivendo.
Tutti i viaggi sono legittimi.
Viaggiare da sole non deve essere un privilegio riservato alle donne single.
Deve essere una possibilità aperta a tutte.
A chi ama, a chi è madre, a chi è felice.
Perché il bisogno di partire è personale.
E nessuna condizione di vita dovrebbe cancellarlo.
Tutte noi, quando partiamo, cerchiamo qualcosa.
Non sempre è un luogo.
A volte è un silenzio.
Una risposta.
Un confronto.
Un rumore nuovo, una bellezza sconosciuta.
Qualcuna cerca spazio, qualcuna cerca sé stessa, qualcuna semplicemente cerca il mondo.
E tutte queste ricerche sono legittime.
Tutte diverse, tutte personali, tutte degne.
Essere madre non significa smettere di avere bisogno di sé stessa.
Essere innamorata non cancella il desiderio di silenzio, di spazio, di respiro.
Avere una famiglia non vieta di avere un’identità.
Una donna può amare la sua casa e, nello stesso tempo, voler vedere il mondo.
Può avere tutto e desiderare ancora qualcosa solo per sé.
Può semplicemente aver voglia di ascoltarsi lontano da tutto.
E questo basta.
Ogni partenza è un diritto e ogni storia è degna.
Non devi raccontarla.
Non devi giustificarla.
Il mondo è pieno di valigie,
ma nessuna dovrebbe portare anche il peso del giudizio.

Non è il modo in cui viaggi.
È il fatto che lo fai.
Ed è già abbastanza.
Boa viagem sempre!
Crackita
Direttrice editoriale e viaggiatrice solitaria.
Con Crackita per mano, racconto il mondo a passo lento e condivido itinerari per donne che viaggiano da sole.
Boa viagem sempre!
- Monica Salgueiro Saraivahttps://crackita.com/author/aspassoconcrackita/
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